Se le nostre banconote sono indubbiamente virtuali, questa lo è ancora di più: il bitcoin non solo ha un valore indipendente dal materiale che lo supporta (come la nostra cartamoneta appunto), ma è fisicamente assente. Per esistere gli occorre la Rete: universo parallelo che – per di più – dilata quel valore virtuale in un crescendo esponenziale.
Come sia possibile tutto questo (e molto altro) lo spiega, in forma di thriller, Pietro Caliceti in questo suo ultimo “Bitglobal” (Baldini Castoldi, 407 pagg., 15,30 euro). Accessibile anche a chi non è avvezzo ai meccanismi speculativi della più attuale economia, nonchè vivo di un plot avvincente ( è una sorta di legal-financial-thriller con protagonista uno studio di avvocati milanesi), il romanzo trova la sua forza più autentica proprio nel condurci attraverso la storia, i rischi e le potenzialità del bitcoin. Invenzione del sedicente Satoshi Nakamoto, ma che attinge alla storia della moneta stessa; essa pure puntualmente ricostruita e documentata, per sottolineare un paio di aspetti essenziali per comprenderne appieno il fenomeno.
Il primo l’avevano già capito i Romani: “la parola credito viene dal verbo credere, vale a dire aver fiducia – spiega Caliceti attraverso il suo protagonista in un passaggio del libro – la moneta sta tutta in questo. Se si ha fiducia che sarà accettata in pagamento, qualsiasi cosa può servire da moneta: denti di balena, conchiglie, sigarette, pietre. Persino algoritmi”.
Persino algoritmi, appunto. E il secondo aspetto è che se si ha fiducia in quegli ‘algoritmi’ e si utilizza un supporto globale/capillare come la Rete, è possibile immaginare un mondo di scambi monetari che può fare a meno delle banche. E’ su tutto questo che si è basato Satoshi Nakamoto per creare i bitcoin. Sistema monetario spregiudicato e complesso, oltre che estremamente appetibile per l’averlo voluto a numero chiuso: e dunque – per le dinamiche così ben descritte nel libro – destinato ad acquistare valore crescente in modo esponenziale.
Ovviamente è su quest’ultimo aspetto che si concentra il thriller di Caliceti: sulla possibilità di concludere un affare milionario speculando appunto sulla criptovaluta. In un crescendo di strategie, rischi e difficoltà di mercato, la faccenda sarà naturalmente tutt’altro che facile, tra colpi di scena e finali a sorpresa.
Un altro modo per dire che, moneta virtuale o no, è sempre bene fare i conti (soprattutto) con la realtà.
Rita Guidi