LE ESTATI VILLA IL NANO di Antonio Tacete

Le estati Villa il nano le passava nella villa di campagna a Corcagnano.I pomeriggi il maggiordomo, improvvisandosi burattinaio, inscenava dentro un teatrino spettacolini, poi il nano nel salotto lussuoso e tapezzato con carta da parati nera – lucida con busti d’avorio di Mussolini, applicava un disco in vinile sul gramofono ed ascoltava le steccate piu’ famose dei cantanti lirici al teatro Regio nell’ ottocento. Nel disco erano infatti incisi quei brani verdiani con strafalcioni di cavatine di gola, poi di seguito il gramofono suonava bolge di insulti, fischi e pernacchie dei loggionisti, i quali emettevano quei versacci, per manifestare il loro disgusti ai baritoni, tenori e soprane.Infine il giovinetto scrittore Mario Colombi Guidotti veniva a trovare il nano e una serva spalmava marmellata di violetta su fettoni di pane e loro mangiavano, dopo di che’ aprivano un mini- bar di legno intagliato a forma del palazzo del governatore, con minuscole vetrine riproducenti i caffe’ di piazza Garibaldi e tra tante bottiglie li’ in fila conservate, sceglievano il liquore Strega, servendosene una sorsata. I due poi andavano a tirare sassi ai colombi torraioli e viaggiatori nelle piccionaie della casa dello scrittore- morto successivamente in un incidente automobilistico.Una sera avevano mangiato con un avanguardista- balilla, che aveva portato seco sua figlia neonata detta Abisabebe’ e la mamma nana e mammolosa di Villa il nano aveva cucinato Lilla’ fritti – preparati con la pastella-.0Persone raggiunte0InterazioniImpossibile mettere in evidenzaMi piaceCommentaCondividi

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