SARAH MC COY – LA FIGLIA DEI RICORDI a cura di Rita Guidi


Qualche incertezza narrativa spegne solo un poco il gusto pieno della storia: dolce e speziata, come le ricette che il libro include a necessaria appendice. 
“La figlia dei ricordi” (Editrice Nord, 456 pagg., 17,60 euro) di Sarah McCoy, alterna infatti il baricentro del tempo dai giorni cupi del secondo conflitto, in Germania, ad un presente americano: ma sono due storie che nelle voci delle due protagoniste trovano un equilibrio fragile e prezioso, si uniscono in un piacevole e proustiano profumo di zenzero e pane.
Inverno 1944: la giovane Elsie annoda le trecce bionde e impasta quel poco di farina che resta, per cuocere il pane. I difficili tempi di guerra, anche nella piccola Garmish, pesano anche sul piccolo forno di famiglia, dove con la madre e il padre sforna brotchen e torte per addolcire le giornate. Una sorella piu’ grande e lontana (per l’adesione al folle progetto selettivo/educativo di quella folle dittatura), Elsie vive intenso il tormento del dubbio su quanto vede intorno. Di più: spinta dall’imprevedibile gioco delle circostanze, sceglie di offrire rifugio a un bimbo ebreo, che terrà a lungo nascosto nella propria camera. Tra spasimanti (graduati e) invadenti e colpi di scena legati alle vicende di guerra, l’autrice ci regala una figura di donna dalla personalità insieme ingenua e formidabile. Anima inquieta e ribelle (al compromesso) che fa il paio con Reba, l’altra voce – contemporanea e americana – del libro. Alle prese, più modernamente e consuetamente, con il difficile equilibrio tra soddisfazione professionale e sentimentale, oltre che con dolorose vicende di immigrazione. Perché un confine c’è sempre. Qualcosa da allontanare o da combattere, c’è sempre. E c’è sempre una scelta da fare, senza farsi confondere dal sole o dalla nebbia… dalle radici, anche…
“Ma se la tua casa non è più un luogo sicuro – scrive McCoy, insistendo su questioni e orizzonti di ieri come di oggi – se il mondo non ha più senso, dove puoi andare? Quando e come si decide se andare o restare?”
Tra scelte dolorose e amori spezzati, le loro vite dunque si sovrappongono e dialogano, pur nel caleidoscopio temporale del libro. E infine si incontrano, per il capriccio di un destino che le vuole al fianco. Passato che lievita il presente, come in un pezzo di pane.

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