“Pronto? Parlo con il Melloni di Parma? Buongiorno, sono Simone Cristicchi… Potrei parlare con i ragazzi in aula magna? So che stanno presentando il mio libro…”
Il tasto premuto del viva-voce, i microfoni che, come sempre, non funzionano: eppure le parole dell’autore sono arrivate forti anche cosi’, tra la sorpresa/attesa dei ragazzi.
“Mio nonno è morto in guerra”, stavano dicendo. Riprendendo e commentando – in vista della Giornata della Memoria – il titolo dello straordinario libro di Cristicchi (“Mio nonno è morto in guerra”, Mondadori, 164 pagg., 16 euro), che raccoglie le testimonianze (ognuna solo due-tre pagine) di chi la guerra l’ha vissuta davvero. Voci incrinate dai ricordi e dall’età, che dobbiamo inchinarci ad ascoltare…
“Studiate matematica, scienze, geografia… Ed è tutto importantissimo – ha insistito l’autore – ma sarebbe bello che a scuola si insegnasse anche questa storia, che i ragazzi avessero il compito e il piacere di ascoltare i propri nonni. Raccogliere il testimone piu’ autentico per lanciare un ponte vivo tra passato e futuro”.
Riportata e ampliata dal passaparola di Mauro Carrera – lo storico e critico che ha presentato il libro nel corso dell’incontro che l’ ITC Melloni ha dedicato ai ragazzi – la voce di Cristicchi si è poi fusa con la testimonianza diretta di Romano Saba, che ha letto alcuni stralci del diario di guerra del padre. “Quando c’era la guerra” (Campus Ed, 107 pagg., 10 euro) di Alberto Saba (presentato questa volta dal professor Antonio Tagliavini). I bombardamenti, le fughe, le quotidiane strategie per mangiare e sopravvivere, si sono fatte immagine tangibile tra i ragazzi in ascolto, attraverso la voce commossa di chi allora aveva solo cinque anni. Schegge che restano conficcate ben salde nella memoria: un dolore antico da dirci, perché non accada piu’.
R.G.
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