Il lavoro sul corpo che si fa in analisi bioenergetica, oltre a concentrarsi sul grounding e sul respiro, comprende la lettura del corpo, ossia un’osservazione attenta e analitica per individuare i blocchi e le tensioni muscolari croniche che ci impediscono di poter disporre di maggior energia, vitalità e benessere.
Ma cos’è il carattere? Non quello a cui pensiamo quando nel linguaggio comune usiamo questa parola.
Il carattere è, in analisi bioenergetica, l’insieme di difese che l’individuo ha organizzato per contrastare le risposte negative provenienti dall’ambiente e che sono visibili nel corpo sotto forma di contrazioni muscolari croniche.
Per questo, spesso si parla anche di “armatura caratteriale”, proprio perchè le difese muscolari si sono organizzate in pattern o gruppi; queste danno luogo a vere e proprie rigidità che, se ci pensiamo, servono proprio a proteggere le nostre parti deboli.
Come si struttura l’armatura caratteriale?
A generare le contrazioni che danno origine ai caratteri sono le tante interazioni tra il bambino e l’ambiente (la mamma, il papà, l’alimentazione, le cure ricevute etc…). Se la risposta dell’ambiente è negativa (ad esempio il bimbo ha fame ma non c’è la mamma disponibile per l’allattamento), la reazione iniziale sarà di disagio, di tensione e si trasformerà presto in pianto, cioè un meccanismo per alleviare la tensione.
Se l’ambiente darà ripetute risposte negative il bambino imparerà a trattenere cronicamente il pianto attraverso il blocco muscolare dei muscoli di gola, collo e diaframma. Questo è solo un esempio per far capire che i blocchi muscolari influenzano lo sviluppo corporeo della persona ed è proprio nel corpo che si possono individuare le “memorie” di queste esperienze passate negative.
È importante sapere che queste contrazioni si sono instaurate in modo adattivo, ossia sono state le strategie di difesa con cui il bambino ha contrastato l’esperienza di disagio e quindi, inizialmente, servivano ad alleviare tensione e angoscia. Purtroppo, però, quelle difese si sono strutturate in maniera cronica e nell’adulto sono ancora presenti condizionando il presente, diminuendo la capacità di apertura al piacere e alla piena vitalità.
Tuttavia ci consoliamo pensando che tali difese ci hanno protetto da scompensi maggiori e comunque, in quanto tali, sono state in un certo senso funzionali alla nostra crescita. Onorare le proprie difese, dopo averle riconosciute ed accettate, é un modo per onorare sè stessi e dare dignità al proprio passato e di conseguenza al proprio presente.
Quali sono, quindi, le armature o i caratteri e in che periodo si instaurano?
Lowen ha individuato cinque tipologie caratteriali collegando il loro sviluppo ai cinque diritti che il bambino ha nel corso della sua prima infanzia.
Il primo carattere che si incontra a livello temporale è il carattere “schizoide”, collegato al “diritto di esistere”. All’origine di questa struttura difensiva si trova il rifiuto più o meno manifesto da parte della madre (anche durante la fase prenatale) che viene vissuto come una minaccia alla propria esistenza.
Questo fa sì che si instauri la paura che qualunque richiesta o tentativo di affermazione porti all’annullamento.
Il carattere schizoide è una tipologia in cui c’è uno scarso (o addirittura assente) contatto con il proprio corpo, dove l’energia è stata “congelata” e ritirata perchè la minaccia all’ esistenza era forte; a livello fisico il corpo appare striminzito e contratto; è spaccato in due alla vita e spesso è ben visibile la discrepanza tra le due parti che non sembrano appartenere alla stessa persona.
Può essere presente un’estrema mancanza di flessibilità o un’iperflessibilità delle articolazioni. Nell’insieme il corpo appare congelato.
Procedendo nell’evoluzione, il secondo carattere che incontriamo è il carattere “orale” collegato al secondo diritto del bambino, quello “di avere bisogno”. Siamo tra i 6 e i 15 mesi circa e se le esperienze ambientali non offrono calore, sostegno, nutrimento adeguati allora ci sarà un vissuto di deprivazione, che a livello fisico si traduce in un corpo tendenzialmente lungo e sottile, forse dovuto ad un ritardo nella maturazione muscolare che consente alle ossa lunghe di crescere più del dovuto. Ci sarà scarsa carica a livello energetico globale: le gambe non sono sentite come sostegno stabile del corpo e si stancano facilmente nelle posizioni di tensione.
Proseguendo, il terzo carattere è definito “psicopatico” ed è collegato al diritto di “essere sostenuti e autonomi” e si forma con le esperienze che si hanno nel periodo dell’esplorazione (tra i 18 e i 36 mesi). A generare le difese sono i comportamenti manipolatori o umilianti dei genitori o degli adulti di riferimento. A livello energetico e corporeo c’è un marcato spostamento dell’energia verso il petto e la testa con conseguente riduzione della carica nella parte inferiore; in genere la parte superiore è di dimensioni maggiori quasi a significare l’atteggiamento di “sovrastare l’altro”; è presente una costrizione nella zona del diaframma e della vita che blocca il flusso dell’energia e delle sensazioni verso il basso, la pelvi è molto contratta e a forma di imbuto (stringe l’energia per portarla in alto).
Più o meno nello stesso periodo, dai 18 ai 36 mesi si forma anche il carattere “masochista”, collegato al diritto di “affermarsi e di essere libero”. Questa struttura caratteriale sarà fondata sulla mancanza della possibilità di imporsi, e quindi in risposta ad una forte sottomissione dell’ambiente. La madre che non lascia libero il bambino di giocare, sperimentare, esplorare e di prendere l’iniziativa, probabilmente causerà la formazione di un carattere masochista. La sensazione, quando ci si trova di fronte ad un carattere così, è di trovarci di fronte ad una persona impantanata e compressa.
C’è una forte carica energetica che però viene trattenuta: di conseguenza gli organi periferici sono debolmente caricati e non c’è possibilitá di scarica e conseguente liberazione delle tensioni. L’immagine energetica è quella di una “pentola a pressione” compressa, congestionata e pronta a esplodere ma che non può permettersi di farlo.
L’ultimo carattere che si instaura tra i 3 e i 6 anni, in concomitanza con la fase edipica, è il carattere “rigido”, collegato al diritto di “amare sessualmente”. All’origine c’è la non tolleranza, da parte dei genitori o di uno dei due (spesso quello del sesso opposto), dell’eccitazione erotica del bambino durante l’infanzia.
Nell’infanzia infatti piacere erotico, sessualità e amore sono sinonimi, ma questa esperienza di rifiuto della sua ricerca di piacere erotico e sessuale viene vissuta come un tradimento del genitore, visto come oggetto d’amore.
Egli è quindi portato a dissociare i sentimenti teneri dal fronte della sessualitá con la fatica di coniugare il piacere sessuale con la vera intimità affettiva. L’orgoglio è legato al suo sentimento d’amore.
La sua armatura gli permetterà di difendersi dalle ferite d’amore, scindendo affettività e sessualità.
Questa è stata una breve descrizione dei cinque caratteri di Lowen, che in realtà sono 6! Il sesto però per le sue caratteristiche di trasversalità merita un’ampia trattazione a parte, per cui vi rimando ai prossimi appuntamenti!
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