Tantissimi si interrogano, oggi, sulla definizione di benessere. Mi viene da rispondere, così su due piedi, che è una definizione che abbraccia tutto e tutti.
Perciò, fatta questa considerazione, non è semplice capire come ognuno può sentire e vivere il proprio benessere e di conseguenza attivare quei processi, comportamenti o azioni per raggiungerlo. Per me, benessere, significa soprattutto essere in contatto con le mie sensazioni, con le mie emozioni e con i miei sentimenti e, grazie a questo, muovermi per soddisfare i miei bisogni che siano: socializzare, scaricarmi o ricaricarmi.
Per essere in contatto con il proprio “sentire” è necessario fare un pò di lavoro su se stessi, poichè non è un meccanismo così naturale per noi adulti.
Per essere in contatto con il proprio “sentire” è necessario fare un pò di lavoro su se stessi, poichè non è un meccanismo così naturale per noi adulti.
Quando dico questo mi riferisco proprio all’essere in contatto con le proprie sensazioni, con il “sentire”, che è un verbo che si riferisce alle informazioni che arrivano agli organi di senso, e quindi con il corpo.
Altrimenti si parla di idee, pensieri, convinzioni e illusioni.
Altrimenti si parla di idee, pensieri, convinzioni e illusioni.
Oggi la società moderna vive molto più “di testa” che di corpo, perciò è facile confondere quello che si pensa con quello che si sente; addirittura possiamo avere un’idea di quello che sentiamo, ma non lo sentiamo per niente.
Ancora una volta è la testa protagonista!
Ancora una volta è la testa protagonista!
Il corpo, invece, ci manda segnali in ogni momento, in ogni occasione, che noi non ascoltiamo mai sul serio, fino in fondo.
È molto difficile il processo di “arrendersi al corpo”, di lasciare che sia il cuore a guidarci e non la testa. Secondo Lowen, “il cuore sa cosa fare, la testa sa come farlo”; questo perchè benessere, per me significa restituire l’importanza che il nostro corpo ha perduto nel corso degli anni quando, in passato, ci ha tradito, ci ha messo in situazioni difficili, imbarazzanti ; penso che in certe circostanze, se ne avessimo avuto la possibilità, avremmo rinunciato in quel momento ad avere un corpo.
È molto difficile il processo di “arrendersi al corpo”, di lasciare che sia il cuore a guidarci e non la testa. Secondo Lowen, “il cuore sa cosa fare, la testa sa come farlo”; questo perchè benessere, per me significa restituire l’importanza che il nostro corpo ha perduto nel corso degli anni quando, in passato, ci ha tradito, ci ha messo in situazioni difficili, imbarazzanti ; penso che in certe circostanze, se ne avessimo avuto la possibilità, avremmo rinunciato in quel momento ad avere un corpo.
Dal nostro corpo, da bambini, si sprigionavano reazioni incontrollabili dovute alle emozioni che provavamo come ad esempio reazioni di vergogna, rabbia, paura, che venivano espresse con movimenti, atteggiamenti e manifestazioni corporee molto forti e intense. Ci hanno insegnato a trattenerle, a nasconderle, perchè non stava bene mostrarle o era sconveniente farlo (forse lo era per gli altri, non per noi!). E se lo facevamo venivamo sgridati, puniti, a volte anche umiliati. Non abbiamo potuto trattenerci in quel momento, ma lo abbiamo fatto da lì in avanti, arrivando oggi a non sentire più il corpo, a non sentire più la sua forza, la sua vitalità, la sua energia e tanto altro.
In poche parole abbiamo creato uno schema di tensioni a livello muscolare per trattenere quello che sentivamo, quel qualcosa che io definirei la vita!
Che cos’è infatti che ci fa vivere appieno la vita? Le emozioni, che poi si possono trasformare in sentimento e guidare e dirigere le nostre azioni!
Che cos’è infatti che ci fa vivere appieno la vita? Le emozioni, che poi si possono trasformare in sentimento e guidare e dirigere le nostre azioni!
Oggi siamo obbligati a cercarle all’esterno quelle emozioni, siamo obbligati ad andare alla ricerca di sensazioni forti, che possano per qualche istante bucare quella barriera, quella difesa che ci siamo costruiti nel tempo e che ci impedisce di vivere pienamente. Ma questo è illusorio, vano, non durevole e ci getta in una sorta di dipendenza.
Ritornando alla domanda iniziale, come facciamo allora a perseguire il nostro benessere?
Secondo me possiamo farlo mettendoci, prima di tutto, in contatto con noi stessi. Con quello che sentiamo, che vogliamo, che proviamo. Non è semplice e non ci è chiaro subito. Ci sono resistenze, tensioni e blocchi che intervengono e ci impediscono di contattare le nostre emozioni e i nostri bisogni. Vincere la resistenza non è semplice, ma nessuna via per la felicità è dritta, piana e senza ostacoli. Perciò, benessere significa mettersi in moto per ricercare qualsiasi cosa che ci possa dare una congruenza, tra il nostro sentire e qualcosa, di esterno, che permette di esprimerlo.