LONDON CALLING: REMEMBRANCE DAY a cura di Deborah Stocchi

La Nazione si è fermata alle 11am, domenica undici Novembre: 2 lunghissimi minuti di silenzio assordante. 
Due minuti in cui il Regno Unito, così energico e attivo, ha ricordato i caduti in guerra, coloro che sono tornati dalla guerra e coloro che in guerra ci sono ancora. 
Tutti sono coinvolti, se ne parla ovunque e a diversi livelli per far conoscere ciò che è giusto ricordare affinchè tutte le generazioni non ignorino quello che accade intorno. 
I miei figli hanno interrotto l’allenamento di Rugby, così piccoli e compiti, senza fare smorfie o ridacchiare, perché queste sono cose serie. Forse perché a scuola se ne parla e ci si aggiorna. Hanno preso dal loro salvadanaio l’offerta per il poppy (il papavero che simboleggia il Remembrance day) e l’indossano sull’uniforme della scuola… come tutti i loro compagni e come tutti quelli che passeggiano per strada. 
Mi viene da riflettere un pò e penso al mio Paese, che è il più bello di tutti e che nella storia ne ha viste di tutti i colori… al quale però manca il senso di unità. 
Chissà che non si riesca a risvegliarlo un pò. Speriamo.

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