Incontriamo Francesca Strozzi alla festa di compleanno di Camilla, la figlia di tre anni, organizzata presso la sua casa a Corcagnano, in un bellissimo parco secolare.
E’ qui che scattiamo alcune foto alla bella giornalista di Tv Parma e le facciamo qualche domanda, tanto per capire chi si nasconde dietro al viso più noto della TV locale.
Sei da sempre fidanzata con il tuo primo ragazzo Davide, ora tuo marito, cosa significa stare con un solo uomo nella vita?
Una garanzia. Ho conosciuto Davide ai tempi della scuola. Ho sposato il primo amore, dopo “solo” 15 anni di fidanzamento e 5 di convivenza. Di certo, dopo 20 anni, non mi son messa un estraneo in casa!
Sono stata fortunata ad incontrare “la mezza mela” così giovane ma avevo le idee chiare e ho scelto una persona simile a me. A 16 anni si è ingenui, sia aspetta il principe azzurro con entusiasmo e tante insicurezze, magari si è attratti dal bello e dannato, io ho puntato gli occhi e consegnato il cuore ad un ragazzo con le mie idee, interessi e soprattutto valori. Gli opposti si attraggono più a parole che a fatti. Passata la passione iniziale, spuntato le differenze e cominciano i problemi. Certo la diversità nella vita è arricchente ma in amore la stessa mentalità, e il mio percorso sentimentale lo dimostra, può aiutare moltissimo.
Hai mai avuto la curiosità di come sarebbe stare con un altro?
Quando si è felici, e nulla manca, la voglia di sperimentare fuori “dal giardino di casa” viene meno e poi sinceramente non ho mai incontrato una persona “ai miei occhi” migliore di Davide. Col microfono in mano ho intervistato uomini ricchi, famosi, interessanti, personaggi che ti conquistano con le parole e il cervello ‘fino’ ma nessuno ha suscitato in me la curiosità di andare oltre.
Ho scelto la fedeltà come gesto concreto d’amore, coerenza, lealtà verso me stessa e la persona che ho al mio fianco.
Bella, intelligente, professionale; non hai mai pensato di lavorare alla TV nazionale?
Si, anni fa ho fatto due provini uno a Sky e l’altro a Rete 4 con il “mitico” direttore Emilio Fede. La televisione di provincia è un’ottima palestra ma chi ha voglia di mettersi in gioco punta sempre alla ribalta nazionale, un mondo senza dubbio più competitivo ma che ti offre opportunità diverse di crescita umana e professionale.
Cosa ti ha fermato?
Che non mi hanno presa! A parte gli scherzi, anche se la proposta di lavoro fosse stata allettante e non legata ad una sostituzione estiva oppure alla gravidanza di una redattrice, avrei avuto molte perplessità a lasciare Parma per trasferirmi definitivamente a Milano o a Roma. Sono legatissima alla mia famiglia, alla città e soprattutto a Davide che, avendo un’azienda a Parma, non mi avrebbe seguito. La storia d’amore col tempo sarebbe entrata in crisi, la posta gioco era troppo alta, ho deciso così che i miei affetti venivano prima tutto, anche della carriera. Sono una sentimentale e poi in Gazzetta, a Teleducato e a Tv Parma ho sempre lavorato con gioia ed armonia con colleghi e direttori.
La tua bellezza è stata (ed è) più un vantaggio o un impedimento?
La bellezza è un’ ottimo biglietto da visita, poi al di là del bel faccino, nella vita e nel lavoro, bisogna dimostrare di avere capacità. Per lavorare in televisione all’inizio può aiutare ma è sempre la professionalità a fare la differenza.
Cosa ne pensi di chi fa uso di botox e ricorre alla chirurgia plastica per fermare il tempo?
Rispetto le scelte delle donne che ricorrono a diversi rimedi per migliorarsi soprattutto quando l’insoddisfazione davanti allo specchio si trasforma in disagio psicologico tanto da modificare i rapporti con gli altri. Da sorella di un chirurgo maxillo – facciale ho affinato l’occhio e mi accorgo subito del ritocco con il bisturi o le punturine di botox. Questo è già un errore, la correzione dovrebbe essere invisibile e la bellezza naturale, ma quando, dopo i 40 anni, la pelle è senza una ruga e le forme del corpo sono armoniche è scontato l’intervento di un professionista. Ho visto donne con labbra esagerate, nasi ridottissimi, seni enormi o tonici (che non sfoggiano nemmeno le adolescenti) ma, al di la’ del dettaglio estetico, sarebbe meglio accettare il tempo che passa con serenità, curandosi ma senza trasformarsi in pin up da copertina alle soglie degli anta!
Hai 40 anni e una pelle da ragazzina, in futuro potresti far uso di questi rimedi?
Credo di no! La sala operatoria dovrebbe essere un luogo da frequentare, purtoppo, per risolvere problemi di salute e non per fermare il tempo che passa! Sono una tipa al “naturale” e poco concentrata su me stessa, ho altre priorità: bimba, marito, casa e ovviamente tv, la mia grande passione. Per tenermi in forma preferisco utilizzare creme e rimedi più soft. Sono una mamma, il mio corpo dopo la gravidanza è cambiato ma va bene così, mangio in modo sano e magari in settembre mi iscrivo in palestra e tonifico i punti giusti.
Ricordando la mitologia di Sansone, i tuoi lunghi capelli corvini ti accompagnano da quando eri una bambina (mai tagliati se non una volta, da piccolissima, e con conseguenti lacrime). Se un regista famoso ti chiedesse di tagliarli a zero per poter lavorare con lui, lo faresti?
Assolutamente no, non cambierei la mia immagine per nessun motivo, tanto meno se “la rapata” è la richiesta basilare per lavorare con un regista. Inoltre la recitazione non fa per me, non riesco proprio ad interpretare i diversi stati d’animo: gioia, tristezza e delusione nemmeno con la voce figuriamoci con le espressioni del volto.
La soddisfazione più grande che ti ha dato il lavoro.
Sapere dalle persone incontrate casualmente per strada che, attraverso il tg, entro nelle loro case in modo professionale, credibile e autentico. Che la mia sensibilità nell’affrontare certe notizie è palpabile, che sono spontanea e vera. Quando anni fa ho seguito il dramma di Tommy, il bimbo rapito e ucciso, e ho realizzato la lunga diretta in occasione dei funerali del piccolo in Cattedrale, ho messo tutta la mia delicatezza; questo aspetto è stato sottolineato e mi ha senza dubbio inorgoglito.
L’intervista che hai fatto e non dimenticherai mai.
Non scorderò mai l’intervista in inglese ai Deep Purple, band storica intervistata nel camerino del Palasport al termine del concerto. Mi fingevo una cronista madrelingua, in realtà il mio inglese è molto scolastico ma non se ne è accorto nessuno. In questo caso contrariamente alle mie scarse capacità interpretative, sono stata un’attrice perfetta!
Il personaggio più antipatico che hai conosciuto?
Un celebre attore italiano bolognese accompagnato da due amici parmigiani. Passò dagli studi di TV Parma per realizzare un’intervista finalizzata alla promozione di uno spettacolo che lo vedeva protagonista sul palcoscenico di un teatro cittadino. Fin dal primo approccio, l’impressione fu pessima nei modi e nell’atteggiamento ma il personaggio famoso toccò il fondo sfonderando battute a sfondo sessuale. A quel punto gli risposi per le rime e ci salutammo in malo modo. Il rispetto per la donna viene prima di tutto; forse, vista la notorietà, era abituato a comportarsi sempre così con il gentil sesso, beh… quella volta gli ho insegnato l’educazione.
La tua più grande trasgressione.
La normalità. Rispetto a chi vive borderline, impostando la propria vita sulla sregolatezza, modello “sesso, droga e rock and roll” rispondo puntando su una vita sana, contraddistinta da piccole e grandi gioie con spazio alle tante passioni: viaggi, pittura, arredamento, arte, cinema e soprattutto mettendo al centro gli affetti più profondi. Se non avessi avuto due genitori tanto amorevoli e disponibili oggi non sarei così solare ed equilibrata, se non avessi un marito, tanto complice e sensibile, e una bimba, dolce e affettuosa, non sarei una persona così ottimista che vive pensando: il giorno più bello….? Domani.
(photo Annabella Talignani)