Francesca Margherita Fogar, giovane ma con una carriera da ‘veterana’; giornalista, scrittrice, autrice, presentatrice, cantante, etc ha partecipato a talk show, reality, eventi sportivi…
e il suo curriculum è ancora lunghissimo…
Cosa non hai ancora fatto che ti piacerebbe fare?
In parte perche’ sono curiosa e in parte perche’ romantica, mi piacerebbe fare una lunga traversata in barca in solitaria. La curiosita’ e’ quella che abbiamo tutti, circa noi stessi, il desiderio di indagare i nostri sentimenti e le spinte piu’ profonde che abbiamo dentro, quel cercare che e’ di per se gia’ un trovare (come diceva Sant’Agostino) che racchiude il senso delle cose e del mondo per ognuno. Penso che il mare sia un mezzo per trovare queste risposte, come la natura, in assoluto lo e’. Calarsi con le proprie forze in cio’ che non si conosce, permette di conoscere meglio noi stessi. E la parte romantica sta nella scelta del mezzo: cosi’ come mio padre ha scelto il mare come banco di prova, sceglierei lo stesso. Anzi, togliamo il condizionale: scelgo lo stesso e faro’ in modo di realizzare questo sogno, un viaggio in solitaria dentro me stessa.
La tua giornata ‘tipo’?
Uff! Piena, direi, e’ il primo aggettivo. In movimento. Quella giornata che, quando ti volti indietro a guardarla quando e’ finita, hai la certezza di non aver buttato via. Sveglia rapida, colazione e preparazione veloci e poi via, tra gli impegni tipici dell’essere giornalista, ma cercando anche e sempre altri progetti, nuovi progetti da metterci accanto. Piu’ carne al fuoco si mette e piu’ si puo’ scommettere che saltera’ fuori qualcosa di buono a cena! Appena trovo un vuoto, una pausa nel tempo della mia giornata, ci ficco dentro una nuotata. O una corsa. Lo sport aiuta a far scorrere meglio i pensieri! E poi lo svago, che ha una sua importanza e fa bene al cuore e gli amici, fondamentali per me come una famiglia, con i quali condividere una mostra, un cinema o anche una semplice cena, passata a raccontarsi.
Una cosa che ti penti di aver fatto. Forse in alcune cose, in alcuni casi, avrei potuto osare di piu’. E’ una sensazione di pentimento “in assoluto”, non mi vengono in mente casi specifici, ma ho il ricordo emotivo di essermi tirata indietro, qualche volta. Ecco, penso che finche’ si hanno le forze, non bisogna risparmiarsi. Bisogna cercare di non aver rimpianti e vivere, ricordandolo sempre.
Esteticamente sei identica a tuo padre; cos’altro hai in comune con lui?
Penso di avere la stessa sensibilita’ e la stessa capacita’ di meravigliarsi, ma penso anche che non dovrei essere io a dirlo, ma chi ha conosciuto entrambi. Io sono troppo coinvolta e ho troppa stima di lui, per non desiderare di essergli simile in tutto…non sono imparziale, rischio di barare!!!
Com’è crescere con un padre famoso che è andato oltre i limiti umani?
E’ molto bello, ma non per la fama, ma perche’ la sua capacita’ e voglia di andare oltre i limiti lui la applicava anche al nostro rapporto. E se hai voglia ed entusiasmo, in un rapporto genitore-figlio, possono nascere situazioni incredibili, forti ed inaspettate. La curiosita’ che lui aveva verso se stesso e verso il mondo era la stessa che aveva nel capire me, bambina e adolescente. Nel cercare di mettersi nella mia testa e nei miei panni di 12enne e usare la fantasia. Puoi immaginare che per una ragazzina, avere un padre che e’ grande e tuo coetaneo al tempo stesso, sia il meglio che si possa desiderare, perche’ ti porta alla scoperta di un mondo adulto, fatto di cose che ti sembrano inaccessibili, parlando la tua stessa lingua. Che poi e’ la lingua universale di quando si e’ ragazzi: quella della forza dei propri sogni.
Cosa ti piace di Francesca e cosa cambieresti?
Mi piace tanto, di me, ma sono consapevole di essere piena di difetti! Pecco di presunzione e quando sono convinta di una cosa vado dritta per la mia strada senza ascoltare nessuno. Sono anche imprudente e impulsiva e talvolta rischio di scivolare nella prepotenza, per quanto sono convinta delle mie idee. C’e’ di buono che l’altra faccia di questa medaglia e’ il coraggio e la tenacia. Per fortuna!
Da piccola vivevi con Armaduck, il cane che accompagnò tuo padre in tanti viaggi e che tutti, bimbi e adulti, avrebbero voluto come compagno di avventura. Quale rapporto avevi con lui? L’amore per i cani ti è rimasto?
Moltissimo, pero’ Armaduck l’ho avuto solo per pochi mesi, perche’ per lui era una sofferenza incredibile vivere in un appartamento di Milano. Abbiamo preferito scegliere il meglio per lui e darlo a una nuova padrona che lo ha amato moltissimo e aveva un allevamento di cani simili (come lui non c’era nessuno!) in cui era libero di scorrazzare tra prati e boschi. Pero’ lo siamo andati a trovare e, mio padre ovviamente sopra tutti, gli abbiamo sempre voluto bene.
Ami gli sport estremi, l’avventura è nel tuo dna; hai mai avuto veramente paura nella tua vita?
Ho avuto paura quando mio padre ha avuto l’incidente. Quella e’ stata l’unica volta in cui posso dire di avere incontrato la grande paura. Quella che ti viene nel fare un salto con il paracadute e’ solo una piacevole scarica di adrenalina, che consiglio a tutti e che da gioia alla vita. Ricordandosi di essere sempre prudenti, soprattutto quando si fanno sport estremi e di calcolare bene il rischio.
Nel mondo dello spettacolo è possibile instaurare amicizie sincere? Con chi hai un ottimo rapporto di amicizia?
Ma certo! Ho amiche meravigliose, come Ilaria D’Amico e Vittoria Cabello. Le persone che si piacciono, si riconoscono e diventano amiche si trovano in tutti gli ambienti professionali. Il bello e il brutto, il giusto e lo sbagliato non sono circoscritti ad un dato posto di lavoro, sono dentro di noi.
Perchè hai partecipato all’Isola dei Famosi?
Per fare un’esperienza nuova e diversa, sia emotiva che professionale e per cercare di “sdoganare” la mia immagine, calandola in un ambito di confronto con la natura, per metterla accanto a quella che conoscevano le persone di giornalista di pura cronaca.
Lavori nel settore della comunicazione, cosa pensi dei social network? Li usi?
Si, anche se non tantissimo, perche’ ho purtroppo poco tempo da dedicarci. Ma lo trovo un mondo affascinante e ricco di possibilita’, sono il linguaggio e la comunicazione del futuro.
Che rapporto hai con Parma, la città del tuo compagno Giorgio J. Squarcia?
Amo Parma, l’allegria e la sincerita’ della sua provincia, lo spirito ironico e affabile di chi la abita. La gente di Parma e’ piena d’affetto, ospitale nei modi e nel sorriso e dal primo momento ti trasmette quel calore semplice che ti mette subito a tuo agio. Si crea sintonia con persone che conosci da cinque minuti e ti sembra di conoscere da sempre. Non apro il capitolo bellezza architettonica e mangiate in trattoria… potrei scrivere in eterno!!!
Una domanda che non ti hanno mai fatto?
Ma come…e’ quella che stavo appunto aspettando da te, Annabella!!! 🙂
(…lo dice solo perché sa che non le avrei mai fatto ‘certe’ domande! -Annabella)