Deborah Stocchi è una giovane professionista parmigiana che vive a Londra da tempo. A Parma, ha vissuto e frequentato la scuola elementare J. Sanvitale, la scuola media Don Cavalli, l’Istituto Magistrale A. Sanvitale e si è laureata in Giurisprudenza. Durante gli studi si sposta spesso all’estero. Rientrata in città, muove i primi passi in una banca locale. Diventa mamma di due bimbi e decide di dedicarsi a loro. Nel 2008 la scelta di trasferirsi a Londra.
Deborah collaborerà con Parma Magazine e ci racconterà curiosità e luoghi sconosciuti di Londra.
Cosa ti ha spinto a trasferirti all’estero e perché proprio a Londra?
“Ti diro’ che è stata una scelta rapida data da una valutazione oggettiva dei pro e dei contro a rimanere. Il maggiore dei miei bimbi doveva iniziare la scuola elementare ed ho ritenuto che quello fosse il momento migliore. Ho pensato che questa esperienza potesse arricchirli ed accompagnarli nella crescita. La scelta dell’Inghilterra e di Londra è stata naturale. Londra mi accompagna da sempre, non la vivo da straniera. Mi ha visto crescere. E’ una citta’ molto riservata, concreta e costante con sé stessa, creativa, vivace; sono aspetti che ci accomunano molto. Amo di Londra il fatto che sia all’avanguardia ed allo stesso tempo radicata alle proprie tradizioni. Per molti aspetti è anche una città molto dura, che pretende molto da chi ha deciso di viverla. I risultati di tanta fatica si vedono però in breve tempo. E’ una città che restituisce in pieno cio’ che chiede a chi l’ha scelta. Londra ha uno stile di vita tutto suo, è autentica, sincera e pronta ai cambiamenti.”
Arrivata a Londra, Deborah inizia a lavorare per una società di servizi finanziari con sede a Mayfair. Dopo due anni di esperienza viene contattata da JPMorgan, colosso bancario americano i cui quartieri generali hanno sede a New York e Londra. Iniziano i colloqui per ricoprire il ruolo di Executive Assistant al Servizio di Tesoreria. Supera tutte le difficili prove di selezione, affronta numerosi colloqui e viene scelta. Deborah oggi lavora nella prestigiosa sede di JPMorgan a Victoria Embankment, sul Tamigi, nel cuore della City, in un contesto di reale multiculturalità all’avanguardia che fa da riferimento a tutto il mondo.
Come hai reagito quando sei stata contattata da JP Morgan per partecipare alla selezione?
“Avevo inviato il mio cv al loro dipartimento di Risorse Umane e sapevo ci sarebbe stata la possibilità, seppur remota, di essere contattata. E’ stato comunque uno shock. Ho mantenuto i piedi per terra, conscia che sarebbe stata una selezione dura e difficilmente superabile dato l’altissimo livello professionale di tutti i numerosi applicanti. Ho iniziato a studiare ogni giorno, ad aggiornarmi. Ho cercato di non pensare al fatto che non avrei avuto una seconda possibilità, che non esisteva margine d’errore. Il titolo di un libro mai letto di Susan Jeffers “Feel the fear and Do it anyway” rispecchia cio’ che penso. Se non provi, consegni la possibilità di farcela alla tua paura. Se ti metti in gioco, ti regali una chance e qualunque sia il risultato non potrai biasimarti. Mal che vada, nulla cambierà. Sono calma per natura e questo mi ha aiutata a concentrarmi sull’obiettivo da raggiungere.”
Il prossimo passo?
“Al momento sono piu’ che soddisfatta. Ho colleghi eccezionali, professionisti di altissimo livello oltre ad essere diventati miei amici. Mi hanno accolta ed aiutata ad inserirmi, abbiamo costituito da subito un gran team. Lavoriamo sodo, focalizzati sul raggiungimento di risultati comuni e ci supportiamo a vicenda. La mole di lavoro è ingente e la pressione che avvertiamo dall’esterno è notevole, essendo JPMorgan sempre al centro dell’attenzione del mondo intero. La grande professionalità e la meritocrazia che esistono in questi contesti non sono equiparabili a nessuna altra realtà lavorativa. E’ stimolante. Non ci sono tempi morti. Si avanza velocemente in base alle proprie capacita’ e ai risultati raggiunti, aspetto essenziale per il buon funzionamento di un gruppo di lavoro e la chiave del successo di questi colossi.”
Quali sono i tuoi punti di forza?
“Sono una persona seria, responsabile e leale, competitiva con me stessa quanto accomodante con gli altri e umile per fortuna. Ritengo che l’umiltà sia un elemento fondamentale sempre, quando poi ci si inserisce in un nuovo ambiente lavorativo, a prescindere dal livello del ruolo che si va a ricoprire, non bisogna mai dimenticare di essere comunque ed oggettivamente gli ultimi arrivati. L’umiltà sprona a mettersi in gioco, ad essere curiosi, a chiedere nel dubbio senza sentirsi stupidi, a migliorarsi insomma”.
Parma ti manca?
“Certo, mi mancano le sue brevi distanze, il fatto di potere raggiungere ogni luogo in bicicletta, la Val Parma dove ho trascorso le mie estati e dove torno ogni anno, la Cittadella e i suoi bastioni. Che tu ci creda o no, mi manca anche il caldo torrido! I voli diretti tra Stanstead e il Giuseppe Verdi facilitano le visite ai miei famigliari e ai miei amici piu’ cari che vivono in città”.
Hai tra i tuoi piani quello di rientrare a vivere nella tua città?
“Al momento non ci sono ragioni per rientrare ma, certo, se avessi motivazioni valide tornerei piu’ che volentieri”.